mercoledì 27 giugno 2007

Gli antenati






Ho ritrovato queste foto dei miei Antenati materni. Sono affezzionata alle memorie visive. Guardo i volti, i vestiti, i capelli. Osservo sopratutto la mia bisnonna, che non ho mai conosciuto, la potete veder sia nella foto di coppia sia al centro della foto di gruppo. E' una donnina minuta, con occhi chiari e un sorriso dolce. Mi sembra una persona delicata ma con una sua personalità. Quel ragazzo col papillon è invece mio nonno, padre di mia madre. Mi piace quel suo papillon e quei capelli per aria. Ho vaghi ricordi di lui che fumava un toscano sul balcone impuzzolettando l'aria. Era una persona dominante e anche un po' brusca. Ma buono. Credo. Beh, mi domando se mentre faceva quella foto da giovane scavezzacollo si era immaginato di diventare così da vecchio. Chissà che pensava mentre lo fotografavano. Chissà che pensava la mia piccola bisnonna....

The great style of the old books....







martedì 26 giugno 2007

U have to see this


Ad Annecy ho visto questo video in concorso. L'hanno creato quelli della Blackheart Gang, tre ragazzi sudafricani bravissimi. Guardatelo perchè è davvero interessante e loro diventeranno secondo me famosi.

domenica 24 giugno 2007

Una bella mostra

Drawing by V.Beecroft

Negli ultimi tre giorni sono stata a Bergamo e mi sono ritagliata un'oretta per visitare una mostra alla Gamec. Qui ho potuto vedere i lavori di due bravi e giovani artisti e vorrei farveli conoscere di più.

Il primo è JOHANNES KAHR, una delle figure di spicco della pittura tedesca e internazionale. La sua tecnica con oli e con pastelli è estrema. Raffinatissima. I quadri che vedete nel video sono tutti olii o pastelli su carta. Pur sembrando foto o immagini televisive. Sul sito di exibart potete vedere proprio un documentario su di lui e sulla mostra da me visitata.

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp/idelemento/39298

L'altra artista è VANESSA BEECROFT, italiana e molto conosciuta a livello internazionale per le sue performance e per le fotografie che ritraggono modelle seminude e immobili negli spazi delle gallerie e dei musei più prestigiosi del mondo. Questa mostra è dedicata però al suo lavoro pittorico in cui l'artista affronta alcuni degli aspetti più contraversi della nostra realtà sociale e culturale: il rapporto col cibo, la sessualità, l'ossessione per la bellezza e la forma fisica.

La Beecroft ha solo 34 anni, il suo primo lavoro è il "Libro del cibo". Per otto anni, dall'85 al '93, annota quotidianamente che cosa ha ingerito e forse, anche se non l'ha mai detto, che cosa non avrebbe dovuto ingerire. Il cibo quindi che entra nel corpo, anche a dispetto di una volontà di ferro che lo controlla, è la sua grande ossessione. Chiamata a partecipare a una mostra di fine anno dell'Accademia di Brera, decide di portare questo suo diario "performato" da ragazze che come lei frequentano l'Accademia. Il risultato di questa operazione, dove le ragazze indossano parrucche gialle, rosse e arancio: "da bambina disegnavo sempre bambole e ragazze dai capelli rossi", racconta lei, è sorprendente. Le ragazze sono scomposte, alcune sono brutte, altre sgraziate. Soprattutto sono tante, tanti corpi esposti nella loro ambiguità: fragili proprio perché esposti, e al tempo stesso fortissimi, perché catturano un'attenzione estrema fatta di voyeurismo e repulsa (quando poi questi corpi saranno presentati nudi e con il sesso depilato), turbamento ipnotico. Comincia una leggenda postmoderna, la storia di un'artista che in dieci anni ha scalato musei e mercato dell'arte lavorando con tenacia sulle proprie ossessioni e drammi infantili. Rimanendo una creatura dall'aspetto fragile e fortissimo insieme.

mercoledì 20 giugno 2007

I'm on diet...my table is empty

We are living in a yellow submarine!








This is what happened this afternoon outside my house. It rained so much there were rivers on the streets. But now don't worry everything is fine!

lunedì 18 giugno 2007

New tv series


Volevo consigliare un paio di link a delle simpatiche serie tv che ho visto in Francia.

La prima è quella che vedete in immagine e s'intitola Mandarine & Cow, che narra le avventure di una pazza famiglia e della loro mucca che ama l'aranciata. Creatore lo studio Normal, visit the great web site! http://www.normaal.fr/indexgb.htm
La seconda s'intitola Frankenstein' Cat, che ha per protagonista un gatto che si rompe in mille pezzi. Creata dal famoso studio Mackinnon, si possono vedere cose interessanti sul loro sito http://www.mackinnonandsaunders.com/gallery1/frankensteins_cat/
La terza è 1 Minute au musèe, un minuto di storia dell'arte molto interessante da vedere su http://www.tv5.org/TV5Site/webtv/index.php?rub=14&srub=78
Buon divertimento!

domenica 17 giugno 2007

Greetings from Annecy






Un bar chiamato Nirvana


Avete presente quando si raggiunge uno stato di grazia, una pace con se stessi e con ciò che ci circonda? Quando si dice vorrei che questo momento non finisse mai? A me è capitato in questi giorni...ho conosciuto il nirvana nel baretto del cinema Bonlieu nel paesino di Annecy. Si non ho piu scritto sul blog perchè sono stata in Francia ad Annecy per il Festival di animazione. Il Festival è un bell'evento in cui ragazzi da tutto il mondo si riuniscono per condividere la loro passione per il mondo dell'animazione. E' uno di quei momenti in cui il mondo gira proprio come dovrebbe girare. Io l'ho capito una sera in cui stavo seduta sul davanzale sotto i finestroni del cinema Bonlieu. Ero sola. Ero uscita un po prima dalle proiezioni e aspettavo la mia amica Audrey. Davanti a me il baretto del cinema, ornato da belle luci aranciate e da una foto grande con un bicchiere di plastica con pesciolini rossi. Osservavo in silenzio, in meditazione. Vedevo ragazzi biondi, mori, rossi, con occhi a mandorla o carnagione scura, vestiti in maniera rilassata ma anche creativamente azzardata, che chiaccheravano serenamente, bevevano una birra , canticchiavano o guardavano il computer connesso ad internet via wireless. E una pace, una soddisfazione incredibile è entrata nell'animo. Potevo chiaccherare con giapponesi, tedeschi, americani, australiani e israeliani se avessi voluto, perchè il mondo intero era li davanti a me, accanto a me, intorno a me. In due passi avrei potuto sentire storie di vite in paesi lontani, avrei potuto raccontare la mia storia, non avrei dovuto dimostrare nulla di speciale perchè nessuno li voleva dimostrare qualcosa di speciale. Solo essere se stessi, in contatto panico col mondo intero. In pace e condivisione culturale e umana. E li ho capito che quello è il mondo che voglio vivere. Che la mia urgenza di sentirmi parte di questa umanità pacifica e creativa è diventata nell'ultimo anno sempre più grande. In questi pochi giorni ho potuto conoscere finlandesi, tedeschi, francesi, cinesi, indiani, americani, iraniani, inglesi, coreani, israeliani. Alcuni solo superficialmente, altri raccontandoci le reciproche vite. Questo è quello che io chiamo uno stato di perfezione. E tutti dovrebbero poter vivere queste occasioni di conoscenza reciproca pacifica, sicuramente questo pazzo mondo andrebbe un po meglio.

martedì 5 giugno 2007

Go Couchsurfing!


Il mio amico Albrecht che è uomo di grande esperienza...un vero globetrotter...mi ha raccontato una cosa molto interessante...e io la voglio condividere con chi legge questo blog...perche è una grande idea!

Dunque, se andate a questo sito
http://www.couchsurfing.com/ . E' una community fatta da persone che amano viaggiare, che amano condividere esperienze e conoscere persone nuove.

Si tratta di una cosa che ti permette di conoscere una nazione in maniera diversa stando a casa della gente. Puoi conoscere non solo il paese ma anche il mondo della persona che ti ospita. Entrate nel sito e leggete un po', create il vostro profilo, una descrizione di voi, che fate, dove state quali sono gli interessi, scrivete quello che potete offrire ai viaggiatori del mondo, anche solo di uscire una sera se il viaggiatore è nella tua città. Albrecht offre ad esempio da dormire e una bicicletta.

Una volta fatto questo, se dovete viaggiare in un posto potete cercare in quel posto se c'è qualcuno della community che vi puo ospitare. Scrivete una lettera a quella persona trovata e quella puo vedere se ha tempo per ospitarti e se soprattutto tu gli garbi. Una volta andato là avrai un giudizio sul tuo essere ospite. E viceversa. Tu puoi mettere a disposizione un divano nella tua casa per dormire..persone da tutto il mondo che vogliono venire in città ti scrivono e tu puoi vedere chi ti scrive e soprattutto i giudizi di altri che l'hanno precedentemente ospitato. Così è tutto protetto e sicuro e puoi non solo interagire con gente nuova ma anche avere un posto gratis dove stare per qualche giorno ovunque.

Albrecht mi ha raccontato una cosa buffa. Un giorno gli ha scritto un tipo dall'Australia che voleva venire a Berlino e questo si pavoneggiava tutto nella descrizione di sè: era andato in Amazzonia, aveva toccato un anaconda, era stato nel deserto, che sapeva cucinare, suonare la chitarra, insomma un tipo assurdo che aveva pure messo nel suo profilo hahahah una foto di se tutto muscoloso con in testa un cappello da avventuriero. Questo era in urgenza di trovare posto a Berlino perche nessuno (chissà perchè!) da lì gli aveva risposto per ospitarlo. Albrecht giustamente si è schiantato dal ridere al pensiero che veramente esistesse qualcuno che potesse scrivere cose simili di sè. E così ha voluto ribattere con una lettera. L'ha ringraziato e ha detto "Io so perchè la gente di Berlino non ti risponde! Non hai abbastanza cose interessanti da offrire o da raccontare...in fondo sei troppo noioso per un berlinese...in fondo hai solo toccato un'anaconda! In Berlino le persone di solito preferiscono ospiti che al minimo strozzano orsi a mani nude o hanno attraversato a piedi l'Artico con uno zainetto in spalla. Ma posso fare un eccezione con te e se vuoi posso ospitarti!" Diciamo che il forzuto australiano non ha piu aperto bocca e non è piu andato nemmeno a Berlino.

Io credo che vorrei iscrivermi e offrire uno spazietto ogni tanto nel mio divano letto!E' davvero un'occasione interessante per essere direttamente in contatto col mondo! Ma niente australiani!

domenica 3 giugno 2007

Il mondo della Stefy


Siccome ve ne ho parlato prima, ho sentito un po di nostalgia per il fumetto della Stefy e così ho cercato un po' di siti su internet. Per chi volesse conoscere meglio la sua autrice, la grande Grazia Nidasio e il suo lavoro vi elenco un po' di link utili :

http://www.associazioneillustratori.it/rev2_0/s_libreria/annual/articoli/nidasio.htm
http://www.smemoranda.it/amici_di_smemo/disegnatori/grazia_nidasio/(idcat)/1237
http://www.edizioniel.com/db/scheda_autore.asp?IDA=214

Nina Ninetta Ninotta Ninella Ninutta Ninilla...Nutella?



Ecco Nina, passata la turbolenza dei primi due mesi evviva la pace dell'animo!
Che buffa!

Il castello inespugnabile




Quando sei piccolo ti puo capitare di immaginare dei luoghi fantastici, dei luoghi che nella vita quotidiana tra il tuo condominio, l'asfalto e la scuola non puoi certo incontrare. Ti puo capitare di guardare delle figure disegnate, di appassionarti a racconti, ti può capitare di provare delle emozioni particolari a leggere una storia e a guardare delle illustrazioni. Quando ero piccola io vivevo in un appartamento in un piano alto di un palazzo, andavo a scuola dalle suore e facevo danza classica. Avevo due passioni: la passione numero uno erano i Racconta Storie, una raccolta di storie incredibili che io ascoltavo da una audiocassetta narrate dai piu importanti attori iltaliani e illustrate su un giornalino da divertentissimi illustratori. La passione numero due era il Corriere dei Piccoli. Mio papà ne comprava un numero ogni settimana a me e a mio fratello e poi li faceva rilegare in dei bellissimi libroni da un vecchietto che abitava in una piccola casa in Città Alta. Questo vecchietto usava delle carte con stampe particolari e ancora oggi a Bergamo conservo questi bei libroni cartonati con le vecchie edizioni degli anni 70 e primi anni 80 del Corriere dei Piccoli.
Le vecchie edizioni usavano una carta molto ruvida e giallognola, sembrava quasi carta di mais o carta riciclata. Molto porosa e assorbente e su quelle pagine i colori delle illustrazioni avevano una sfumatira quasi cupa. C'erano dei bei personaggi: la Stefy era la mia preferita in assoluto, con il suo amico Eziomaria e la Samantah che aveva le adenoidi e il cane UBù. C'era la Pimpa,
c'erano i Ronfi con un nasone enorme, c'era Coccobill di Jacovitti che mi faceva paura.
Tra quelle pagine un giorno mi capitò di imbattermi in una serie di strisce a fumetti che colpi la mia fantasia, il mio mondo fantastico in maniera indelebile. Ebbene sì si trattava delle storia di G. e del Drago T. Si narrava di questa bimba di città che aveva un cagnolino grassoccio e che si addormentava e attraverso il sogno finiva in un mondo medievale cupissimo, notturno, teso dove conosceva un drago di nome T. Il drago era ciccione, aveva un bel nasone gommoso e viveva in una casa dentro a un albero davvero molto accogliente e calda piena di tanti cibi buoni e fatti a mano. Solo che poi il drago veniva rapito da un uomo in armatura che lo portava entro una gabbia. Il drago poverino da solo piangeva con gran goccioloni e la bambina G., coraggiosissima per me, lo andava a cercare e lo trovava. E poi accadeva una cosa magica, un fatto che colpiva la mia immaginazione in modo molto intenso. G., T. e il cane si infilavano sotto una coperta e attraverso questa coperta diventavano invisibili e potevano volare via. L'immagine era quella di una coperta da cui spuntavano i piedi dei 3 personaggi: messa come una sacco sopra di loro mentre volavano nella notte sopra le colline. Un immagine che mi faceva paura ma mi affascinava. Quasi come un pensiero di morte. In questo modo G., T. e il cane si salvavano e finivano a festeggiare in un bel borgo medievale.
La storia di G., lo stile del disegno, il tratteggio, i colori densi e caldi, un certo non so che di paura mi rimasero cari per tanti anni. Addirittura già all'università avevo comprato in un negozio di libri vecchi altri libri con storie della G., tanto ero affezzionata al personaggio e allo stile del fumetto.
Un giorno poi per puro caso, non so davvero neanche io perchè, mi sono ritrovata a lavorare con coloro che avevano creato quel fumetto che io da piccola sinceramente avevo tanto amato.
Mi sono fatta raccontare anche dall'autrice qualche storia legata a quell'immagine notturna che mi aveva tanto colpita . E ho scoperto pure che quella è davvero un'immagine particolare nata in un attimo definibile come di Ipnogoghia, uno stato di vita virtuale tra la realtà e il sogno che si prova poco prima di addormentarsi.
Tutto questo è accaduto per puro caso, per pura coincidenza. Non so ancora per mia fortuna o sfortuna ma sicuramente con mio grande stupore e interesse.
Così è anche potuto capitare che quella bimba che ero abbia potuto attraversare un cancello rosso mattone, ed entrare in un giardino ombroso. Abbia potuto inoltrarsi sotto gli alberi e giungere a vedere un castello dalle torri merlate che le ricorda tanto nella sua anima e nella sua fantasia quel castello del fumetto, sopratutto nei colori. Quella bimba che ero ha capito molte più cose su quel fumetto, ne ha potuto annusare a fondo le atmosfere e le sensazioni.
Quel senso di paura e di calore. Quel senso di casa dato dal cibo e dalle suppellettili ma anche la tensione che viene dalle atmosfere chiuse e buie. Un mondo a parte ovattato ma anche opprimente dove manca l'aria e il passato incombe in maniera prepotente.
Dove bisogna essere bimbe coraggiose e dove si deve cercare di accettare e comprendere le tensioni e i momenti di buio che la vita ti presenta.
Nella mia corta vita credo che quasi nulla mi sia successo per caso, tutto alla fine è ritornato, spesso i cerchi si sono chiusi. Molte volte i miei desideri inaspettatamente si sono realizzati , e ciò che mi ha appassionato da piccola mi si riprensentato magicamente da adulta in forme piu vicine e comprensibili. A volte credo che questo sia il senso di tutto, ma è un pensiero bello perche chissà veramente quanti altri cerchi chiuderò, quante altre coincidenze mi capiteranno, quante altre scatole cinesi nel corso degli anni si apriranno.